12 aprile 2011

Plattoland.

Premessa: post polemico, questo, nato da una conversazione con una Belga (ahilei) e un nativo isolano (ahilui).
Titolo: Contro il tristo e avvilente paesaggio olandese - pamphlet di protesta contro chi giudica la campagna olandese una cosa bella e di cui rallegrarsi.
Svolgimento: L'Olanda, i Paesi Bassi, è terra, si sa, strappata al mare vittorioso dall'opera organizzata ed efficiente ed efficace di un popolo efficiente (ma non sempre efficace) quale capita che sia quello Olandese.
La quasi totalità del paesaggio che vedo scorrere fuori dal finestrino del mio treno è intrigante e brumosa palude insana trasformata in campo ordinato e quadrato, rigo di alberi, campo di un verde leggermente diverso, rigo di fiori amaranto, mulino antico, mulino moderno, fattoria ecofriendly.
Come si può considerare questo susseguirsi infinito di umanità "un bel paesaggio"?
Non mi soffermerò sull'artificialità delle città e cittadine, venendo io dalla città più artificiale del mondo (artificiale sì, ma con molto garbo), ma queste campagne per nulla rilassano la vista, con questo verde coltivato fino all'ultima sfumatura, per nulla danno l'impressione di Natura, non lasciando nulla al caso, non danno quell'idea di bucolicità che ci si aspetterebbe da una landa di così tanto respiro come quella del Noord Holland.
I sostenitori della bellezza di questi paesaggi insistono nell'elencarne i numerosi pregi, il valore di questa visuale sconfinata, di tutto questo spazio vuoto tra una fattoria e l'altra.
Il piatto piattume mi angoscia, anche quello del mare, e lo spazio fra le fattorie è uno spazio pianificato e costruito tra il punto A e il punto B. E' uno spazio pieno di piani del demanio, di canali per starsene all'asciutto, di alberi piantiati in fila a delimitare proprietà e a tenere stretta la sabbia con le loro radici.
Sabbia che altrimenti se ne andrebbe al mare, portandosi dietro una striscia di narcisi altezzosi.
E' uno spazio vuoto, pieno di un sacco di cose che con un "bel paesaggio" non hanno niente a che fare.
Uffa.
Cerco di elencare ai miei avversari quelli che io considero "bei paesaggi".
Un'isola delle Incoronate, un monte, una scogliera qualunque, il mare in generale, la Laguna d'Inverno, una spiaggia di sassi. Per non parlare della Napoleonica, della pampa argentina, del deserto di sabbia fine, dell'Himalaya. Un lago ghiacciato, un tramonto da un monte sulla campagna friulana, una crepa tra le rocce che puoi camminare o una città antica, arabescata di Storia. Il canale fuori dalla finestra di casa mia.
Insomma, non sono di gusti difficili.
E posso trovare un milione di aggettivi per queste file di alberi, di mulini, di fiori, ma "bello", Signori, vuol dire qualcos'altro.
Capisco se quanto esposto ferirà degli animi, ma capita spesso che ciò che penso faccia male a qualcuno. Di solito, a me.
Attendo fiduciosa l'ispirazione per un post dal contenuto contrario.
Olanda, sorprendimi!

1 commento:

  1. Affacciati alla finestra di Montecitorio per un minuto e qualunque altro panorama ti apparira' bellissimo!
    baci

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